Fin dall’inizio di questo secolo, succo di frutta e bacche di Goji vengono venduti come prodotti biologici nei paesi occidentali ed elogiati nella pubblicità e nei mezzi di comunicazione per ottenere il benessere e come un rimedio anti-invecchiamento. La popolarità dei prodotti di Goji è cresciuta rapidamente negli ultimi anni grazie alle strategie di un marketing efficiente. Goji è un nome relativamente nuovo dato alle piante di Lycium barbarum e Lycium chinense, che sono due specie con una lunga tradizione di utilizzo sia come medicinali e sia come cibo in Asia orientale e in particolare in Cina. Mentre solo Lycium barbarum è considerata dalla farmacopea cinese una pianta officinale , entrambe le specie sono utilizzati nella medicina popolare cinese come rimedi da oltre 2000 anni.
Da considerare che le bacche vengono mangiate crude o bevute come un succo di frutta. Possono anche essere elaborate in compresse, polveri e tinture. Il dosaggio consigliato di bacche essiccate varia tra 5 e 12 g al giorno. Bacche di Goji sono utilizzate nella medicina tradizionale cinese come tonico delicato Yin, arricchendo di nutrimento fegato, reni e polmoni. Le indicazioni cliniche per il loro utilizzo vanno dalla visione confusa e diminuita acuità visiva, sterilità, dolore addominale, tosse secca, affaticamento e mal di testa. Le bacche sono anche elogiate nella medicina popolare cinese come un mezzo per aumentare la longevità e contro capelli grigi comparsi prematuramente. Di fatto in tutte queste considerazioni si evidenzia il loro potere energico come antiossidanti.
Dal punto di vista della composizione biochimica i polisaccaridi rappresentano quantitativamente il più importante gruppo di sostanze nel frutto di Lycium barbarum. I dati quantitativi nella letteratura divergono considerevolmente nei vari articoli, ma una resa pari al 23%, di polisaccaridi è stata ottenuta dalla frutta secca dopo l’ottimizzazione delle condizioni di estrazione e può essere considerata come un valore affidabile. Un secondo grande gruppo di metaboliti presenti nei frutti sono i carotenoidi, con il contenuto che aumenta durante il processo di maturazione. La Zeaxantina dipalmitato è il componente predominante che rappresenta il 56% dei carotenoidi totali nel frutto. Il palmitato di β-criptoxantina, monopalmitato di zeaxantina e β-carotene sono anche presenti.
Per quanto riguarda i semi, contengono zeaxantina (83%), β-criptoxantina (7%), β-carotene (0,9%), mutatoxantina (1,4%), così come alcuni carotenoidi minori che non sono state definitivamente identificati. Inoltre i frutti contengono vitamine, in particolare riboflavina, tiamina e acido ascorbico, insieme ad un precursore glucosilato di quest’ultimo. Il contenuto di vitamina C è di
42 mg/100 g di frutto ed è paragonabile a quello del limone fresco; inoltre contengono calcio, potassio, ferro, zinco, selenio e vitamina B2.
Le proprietà delle bacche, citate dalla letteratura, non tutte confermate da studi clinici, sono : oltre alle proprietà antiossidanti, anche immunomodulanti, antitumorali, neuroprotettive, antiglicemiche, epatoprotettive, antiosteoporotiche e antistress.
Ovviamente, vi anche controindicazioni all’utilizzo per persone che fanno uso di farmaci per la regolazione della pressione, che usano anticoagulanti e antiaggreganti, che assumono farmaci per il diabete ed infine per le persone con rinite allergica.
Comunque, anche chi utilizza farmaci diversi da quelli indicati, dato che le bacche di Goji interferiscono con il citocromo P450 che metabolizza tutti i farmaci, queste devono essere consumate lontano dall’assunzioni dei farmaci stessi.
Concludendo, data la grande domanda europea, attualmente le bacche di Goji vengono coltivate in molte realtà orientali, facendo largo uso di pesticidi e altri veleni industriali, pertanto diventa importante per il consumatore trovare una fonte di approvvigionamento certificata che assicuri un prodotto biologico privo di composti chimici nocivi alla salute umana.
IL LIMONE
Citrus limonum, questo è il nome botanico del limone comune, che è originario dell’estremo oriente,
ed in particolare dell’ India e Cina. E’ una pianta molto delicata, sensibile alle escursioni termiche e all’umidità, pertanto le zone ottimali per la sua coltivazione sono le aree costiere governate da un clima secco e caldo. Si presenta come una pianta vigorosa e fiorendo in continuazione può presentare contemporaneamente fiori e frutti. Dal punto di vista nutrizionale sono tante e straordinarie le proprietà del limone, a cominciare dalla consistente presenza della Vitamina C e dell’Acido Citrico a fronte di un ridotto contenuto di zuccheri (( è in assoluto il frutto meno calorico (11 calorie per 100 gr )), pertanto è particolarmente indicato per i soggetti diabetici e per persone che seguono diete ipocaloriche.
Molti hanno l’idea che il limone sia un alimento acidificante, ma la convinzione è decisamente errata, infatti i composti acidi del limone, una volta entrati nell’organismo vengono ossidati e i sali che si formano danno origine ad una idrolisi basica, infatti nella medicina antica veniva prescritto un cucchiaino di succo di limone per calmare le iperacidità gastriche. Tra le sue altre proprietà benefiche annotiamo una funzione ipotensiva, antiuricemica e antireumatica. Nell’antichità il medico Avicenna lo raccomandava contro le palpitazioni cardiache, mentre santa Ildegarda lo consigliava come rimedio negli stati febbrili.
Ora vi svelo una particolarità : nella scorza del limone, sono presenti diversi olii essenziali tra cui il limonene, il terpene, il canfene, il pinene e il fellandrene, tutti dotati di una forte azione antisettica, antipiretica, battericida, antimicotica, sedativa del Sistema Nervoso Centrale e simolante del Sistema Immunitario. Viene usato in bioterapia nutrizionale come trattamento di supporto alle ulcere gastroduodenali, agevolando inoltre, tramite l’acido citrico presente, l’assorbimento del Calcio a livello del duodeno e esplicando, tramite la Citrina (flavonoide), un’azione tonica a carico dell’endotelio capillare, tanto da essere utilizzato nalla terapia dell’ascite, secondaria alla cirrosi epatica (Binet, Tanret, Laederich e Benoit). Nell’ingerire il limone, il bruciore gastrico si manifesta soltanto se c’è qualche lesione sulla parete dello stomaco o quando la mucosa è iperemica e/o irritata. Inoltre, esiste nei media, molta confusione circa l’effetto del limone sul transito intestinale: nelle popolazioni mediterranee dove il clima è caldo, quindi le persone sono più soggette a frequenti gastroenteriti acute vi è la convinzione che il limone svolga un’azione astringente, mentre nelle popolazioni nordiche esso è conosciuto è sfruttato per le sue proprietà lassative; in realtà, l’azione irritante sulle mucose della vitamina C e dell’acido citrico, lo rendono un alimento che sollecita energicamente il transito intestinale, infatti una spremuta di limone al mattino associata ad un cucchiaino di miele è un ottimo rimedio naturale contro la stipsi. In bioterapia nutrizionale, il succo di limone viene usato, oltre per ottenere un effetto antiacido marcato in situazioni acute, e anche per risolvere situazioni cliniche caratterizzate da reflusso gastroesofageo e/o bruciori gastrici. Utilissimo anche nella nausea causata da ipoacidità o da iperacidità, il limone si comporta come un regolatore del pH gastrico, utilizzando l’azione tampone dei sali di citrato formatisi all’interno dello stomaco. Viene inoltre usato con successo, in associazione ad altri componenti naturali nella oligospermia, per aumentare la mobilità e quindi l’attività feconda degli spermatozoi; è, grazie al suo contenuto in Vitamina C, un potente catalizzatore per l’assorbimento del Ferro ematico e per questo, quando mangiate della carne, è vivamente consigliata su di essa una energica spruzzata di limone. Grazie all’azione degli olii essenziali contenuti nella sua buccia è un ottimo rimedio contro le tarme negli armadi, pertanto è sufficiente mettere 2 o 3 bucce di limone nell’armadio per conservare gli indumenti senza tarme. L’olio essenziale di Citrus estratto dalla buccia di limone, grazie alle sue proprietà viene usato in aromaterapia diluito in olio di mandorle per massaggi contro la cellulite e diffuso nell’ambiente dove si soggiorna per aumentare la concentrazione mentale. E’ atossico, ma può causare sensibilizzazione, se dopo l’uso si viene esposti al sole, pertanto non va utilizzato in tali circostanze.
LE UOVA
Analogamente al latte, anche l’uovo possiede tutto ciò che è necessario per lo sviluppo di un essere vivente. Nella storia della nutrizione umana l’uovo compare dopo il latte, in quanto l’uomo, solo gradualmente è diventato cacciatore ed agricoltore. Questa cellula gigante, programmata dalla natura e deputata al mantenimento e trasmissione della vita, gioca nella nostra alimentazione un ruolo di primo piano. Nella struttura dell’uovo intero consideriamo : il tuorlo o cellula uovo, l’albume ed il guscio calcareo che fa da contenitore. Particolare è la funzione del guscio, costituito da uno strato esterno calcareo e dai foglietti testacei all’interno; esso risulta impregnato di proteine dell’albume, con cui è a contatto internamente, che rienpiono le maglie del reticolo minerale, permettendo così il ricambio di ossigeno e l’espulsione dell’anidride carbonica attraverso i pori.
Per la sicurezza alimentare importantissima è l’integrità del guscio per evitare contaminazioni come per esempio la salmonella. E bene sapere che le uova fresche non galleggiano nell’acqua, in quanto la camera d’aria all’interno del guscio è troppo piccola. Mano a mano che l’ossigeno penetra attraverso il guscio la camera d’aria aumenta di volume, pertanto dopo alcuni giorni si ha il galleggiamento e l’evidenza che si sta consumando un prodotto non fresco. Dal punto di vista nutrizionale l’uovo è una struttura vivente provvista di un equilibrio perfetto e opportunatamente utilizzato, non crea mai difficoltà a nessun organo vitale, pertanto, a differenza della carne e del pesce, può essere consumato indifferentemente sia da soggetti sani che con patologie associate come quelle renali, epatiche, ecc. A questo proposito, è bene sapere, che si è a lungo ritenuto che il consumo di uova facesse aumentare il livello di colesterolo ematico a causa della colesterina, che effettivamente è presente nel tuorlo; tuttavia se la colesterina è presente nel tuorlo è altrettanto vero che nell’albume vi è una sostanza denominata “vidina” capace di neutralizzare l’effetto della colesterina. Pertanto l’organismo sceglierà quello di cui ha bisogno avendo a disposizione un alimento armonicamente equilibrato. Le funzioni organiche e vitali dell’uovo vanno verso la sua capacità di accrescimento, soprattutto della struttura muscolare, funzione che viene svolta in particolare dall’albume, mentre il tuorlo, contenente proteine in eccesso, ferro, iodio e soprattutto colesterina fornisce il materiale primario per la sintesi degli ormoni steroidei. Nella donna in menopausa, con segni di mascolizzazione, l’uovo deve essere dato con moderazione. Lo stimolo metabolico dell’uovo, non ha un’azione eccitante ma riequilibrante, pertanto, pur non potendosi considerare un alimento sedativo, può essere usato anche di sera nei casi di insonnia a condizione di usarlo crudo o poco manipolato dai processi di cottura in modo che la tiroide recepisca una segnale equilibrato garantito dall’interezza dell’uovo crudo. C’è da dire che l’uovo, ha una sua caratteristica allergizzante di base, data dalla sua capacità di stimolare i metabolismi, percui è sempre controindicato quando esiste una reattività eccessiva; tuttavia l’uovo diventa induttore di allergie per il suo alto potere informativo e nutritivo. Infatti poiché le allergie dipendono dall’abbassamento del “livello di soglia” dell’individuo, l’uovo finisce per lavorare in questa direzione, rendendo sintomatologicamente manifesta una patologia che altrimenti rimarebbe latente. Anche nelle patologie oncologiche, dove un alimento come l’uovo potrebbe sembrare inopportuno, viene invece utilizzato proprio perchè il suo messaggio è armonico ed organizzato ed è programmato dalla natura per il sostegno e la continuità della vita.
DISTONIE NEUROVEGETATIVE ED ANALISI DELL’ IRIDE
Molte persone non sanno neanche che esistono, forse perchè certe sensazioni spesso sono considerate normali, ma svegliarsi la mattina stanchi o svegliarsi frequentemente di notte, oppure alzarsi riposati ma accusare una progressiva stanchezza durante la giornata, o magari soffrire di ansia, frenesia, magari associate ad ipertensione, o avere mancanza di energie e vitalità, potrebbe nascondere una distonia neurovegetativa. Le distonie, sono regolate da quattro diatesi, scoperte dal medico francese Jacques Ménétrier verso la prima metà del 1900 e possono essere :
1) diatesi allergica. E’ la tendenza di un soggetto ad essere iperattivo, esageratamente, sono persone ottimiste, passionali, irascibili, bisognose di attività. La sitomatologia può presentare astenia mattutina che si dissolve con la ripresa delle attività mattutine, iperattività nelle ore notturne e disturbi del sonno. Le patologie associate sono : ipertensione arteriosa vascupolatie superficiali e profonde, alterazioni del metabolismo glucidico, lipidico e dell’acido urico, sindrome dell’intestino irritabile, gotta, emorroidi e malattie allergiche (riniti, raffreddore da fieno), malattie artrosiche autoimmuni, polimenorrea e dismenorrea.
2) diatesi ipostenica. E’ l’esatto contrario della precedente, in quanto è la tendenza della persona ad essere ipoattivo, esageratamente. I soggetti di questa diatesi hanno meno energia e pertanto tendono ad economizzarla, sono persone calme, ponderate, controllate nelle reazioni emotive, non amanti di tutte quelle attività che richiedono impegni e sforzi prolungati. La sintomatologia può presentare stanchezza nelle ore notturne, mancanza di resistenza, facile esauribilità, bisogno continuo di riposo e di relax. Il sonno non è mai ristoratore. Le patologie associate sono : infezioni dell’apparato respiratorio, flogosi linfatiche, infezioni dell’apparato urinario con cistiti ricorrenti e leucorree recidivanti, artrosi, artriti, cefalea, diabete, obesità, patologie gastro-intestinali e coliti.
3) diatesi distonica. La distonia è il prodotto dell’usura alla quale sottoponiamo il nostro organismo. E’ ovvio che tanto più i fattori genetici, lo stile di vita e l’alimentazione sono scadenti, tanto più l’usura sarà inevitabile. Il soggetto è ansioso, emotivo, tendente alla depressione, con deficit della concentrazione e della memorizzazione, con invecchiamento generale ed organico.
La sintomatologia presenta una stanchezza progressiva durante la giornata che raggiunge il punto massimo nel pomeriggio, si evidenzia stanchezza e mancanza di forze agli arti inferiori, ed il sonno è caratterizzato da frequenti risvegli, inoltre spesso si evidenziano mani sudate ed eretismo cardiaco. In età avanzata è facile ricorrere in persone che piangono senza un vero motivo, ed hanno crisi ricorrenti di lieve depressione. Le patologie associate sono : ipertensione arteriosa, patologie cardiovascolari, artrosi, cefalea, disturbi psichici, obesità, telangectasie, litiasi della coleciste, delle vie biliari e delle vie renali, emorroidi, utero fibromatoso, impotenza, frigidità e disturbi urinari.
4) diatesi anergica. Questa diatesi denota l’incapacità di autodifendersi, vi è mancanza di vitalità, depressione, deficit della memoria e della concentrazione, indecisione o volubilità nelle decisioni, delusione della vita. E’ tipica delle persone con assenza delle difese psicofisiche ed immunologiche.
La sintomatologia presenta astenia profusa e prolungata nel tempo, deficit psicoimmunologico, sonno pressoché assente, con incubi notturni, angoscia e crisi di panico.
Le patologie associate sono : poliartrite, reumatismo grave, infezioni acute e recidivanti sostenute da virus, batteri e funghi (come per esempio la Candida albicans), calo ponderale, cachessia, ernia iatale e reflusso gastro-esofageo e ulcera gastro-duodenale.
Tutte queste diatesi sono valutabili mediante analisi dell’iride, ed in particolare dall’analisi
dell’ O.P.I. (Orlo Pupillare Interno), dove, si evidenzia il terreno biologico presente e l’eventuale l’appartenenza alla diatesi specifica. Questa analisi è semplice, non invasiva e indolore e viene effettuata analizzando l’immagine della propria iride, rilevata con diversi sistemi, (lente, fotografia, iridoscopio, ecc.ecc.). Pertanto consiglio a tutte le persone, che si identificano in una o più diatesi sopra esposte, di eseguire questa analisi per ritrovare l’equilibrio psicofisico e il benessere, persi.
Spero che questo articolo sia stato utile a chiarire alcuni aspetti dei nostri disagi e a comprendere meglio la nostra essenza.